Politica
26 Aprile 2016
Sel si scioglie per costituire un nuovo partito: "Basta essere al 3%, vogliamo essere un'alternativa credibile"

I principi della nuova Sinistra Italiana: “Puntiamo alla maggioranza”

di Elisa Fornasini | 3 min

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OLYMPUS DIGITAL CAMERA“Il centrosinistra è arrivato a un punto di rottura: ora nasce una nuova forza politica di sinistra che lavorerà sui temi e non sulle alleanze per diventare una forza maggioritaria e non più un partito del 3%”. Il nuovo e ambizioso partito, in cui è confluito Sel, si chiama Sinistra Italiana ed è stato presentato martedì mattina dal coordinamento provinciale eletto nella scorsa assemblea di Sinistra Ecologia Libertà di Ferrara.

“È la fine del centrosinistra come l’abbiamo conosciuto finora, a causa di una rottura non voluta da noi ma da un cambiamento del partito di maggioranza, dall’ingresso di Renzi in poi” annuncia Alex Canella, già coordinatore del circolo Langer e assessore uscente a Portomaggiore, nominato co-coordinatore insieme ad Alessandra Tuffanelli.

Presenti anche gli altri rappresentanti del coordinamento (la tesoriera Morena Gavioli e Cristian Fortini) e Leonardo Fiorentini, consigliere comunale eletto come indipendente nelle liste di Sel che ora cambierà dominazione in Sinistra Italiana. Il consigliere, insieme all’assessore comunale Annalisa Felletti e alla componente dell’assemblea nazionale e regionale Irene Bregola, sono gli invitati permanenti di questo nuovo coordinamento.

La Sinistra Italiana, la cui costituzione nazionale è prevista a dicembre con il primo congresso, “vuole radicarsi nei territori lavorando sui temi fondativi: difesa del territorio, scuola pubblica, diritti e lavoro”. “L’errore commesso da Sel – ammettono i due coordinatori – è stato quello di concentrare le sue azioni nelle alleanze mentre quello che conta sono i temi per diventare una forza maggioritaria che porta avanti le sue istanze e, quindi, per diventare un’alternativa credibile alle prossime elezioni”.

Se Sel “non siederà più ai tavoli delle coalizioni” rimane comunque aperta a nuove alleanze: “Se sul nostro percorso troviamo singoli o forze sociali che credono in questi valori saranno i nostri alleati, altrimenti sperimenteremo nuove alleanze o andremo da soli. Il coordinamento vuole essere inclusivo di tutti i circoli che compongono la nostra federazione, i quali non hanno fatto un passo indietro ma di lato: chi ci sta è ben accetto altrimenti ognuno tragga le sue conclusioni” dichiarano Canella e Tuffanelli.

Un discorso che sembra diretto proprio a Khety Bracchi, coordinatrice del “Don Chisciotte” di Ferrara, la quale aveva contestato la validità dell’assemblea che ha decretato il nuovo coordinamento provinciale. “La presenza di Marco Furfaro e Maria Elena Baredi (responsabile nazionale e coordinatrice regionale di Sel, ndr) ha legittimato quella assemblea. La sfiducia ha trovato eco sulla stampa locale ma non è stata legittimata: noi stiamo seguendo una linea di rinnovamento condivisa a livello nazionale”.

Il primo passo, oltre a “rinnovare il proprio organico per dare spazio a forze nuove e giovani”, è quello di “avviare un confronto con i governi locali di centrosinistra per fare il punto sui temi trattati”. Un confronto che vedrà in prima linea il consigliere Fiorentini che parla di un “percorso lungo, complicato e faticoso” per “ricomporre una frattura all’interno di Sel che ora ho ritrovato unita su un percorso politico di innovazione”.

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